L’attestato di rischio (o ATR) è il documento che certifica la nostra storia assicurativa nel campo della responsabilità civile.
La compagnia di assicurazione lo consegna all’assicurato, aggiornato, alla scadenza della polizza: l’assicurato deve aver cura di conservarlo perchè è il documento da presentare per un eventuale cambio di assicurazione.
Sull’attestato di rischio sono riportati tutti gli incidenti denunciati negli ultimi 5 anni. Tra questi ci sono sia quelli già liquidati dalla compagnia, che quelli in corso di liquidazione. Dai sinistri riportati sull’attestato di rischio, infatti, deriva la classe di merito, quella a cui si è assegnati e che determina il costo del premio della polizza bonus malus.
Tra le altre informazioni che l’attestato di rischio contiene ci sono le generalità dell’assicurato, il nome della compagnia assicurativa, il numero del contratto, la formula tariffaria del contratto in scadenza, la data esatta di scadenza e, ovviamente, la firma di un referente della compagnia assicurativa. Secondo il nuovo codice delle assicurazioni l’attestato va consegnato al cliente almeno 30 giorni lavorativi prima della scadenza della sua polizza.
Nel caso di compagnie tradizionali, occorre ritirare di persona l’attestato di rischio dal proprio intermediario, agente o broker o farlo ritirare da un’altra persona con delega scritta e firmata.
Se si è assicurati con una compagnia telefonica o online, l’attestato di rischio giungerà via posta, a casa, entro la scadenza dei 30 giorni lavorativi imposti per legge, anche se l’assicurato non ne ha fatto richiesta esplicita.
L’attestato di rischio vale 3 mesi ma dura in effetti 5 anni, con le nuove regole del Codice delle assicurazioni. Questo vuol dire che per conservare la stessa classe di merito, bisogna assicurarsi entro 3 mesi dalla sua consegna. Se però si fa passare un anno o più, si può ancora godere della stessa classe di merito, a patto di firmare la dichiarazione di non aver circolato in auto dopo la scadenza del contratto di assicurazione. La nuova compagnia controlla anche la rispondenza tra il contraente, cioè chi paga e stipula la polizza, e il proprietario del veicolo, riportato sul libretto di circolazione della macchina.