In una polizza assicurativa di responsabilità civile, per massimale si intende il livello massimo che può essere risarcito per i danni provocati a terze persone. Oltre quel livello, è l’assicurato a rispondere in prima persona e di tasca proprio per tutti i danni che ha prodotto. Come si può ben immaginare si tratta di un’evenienza infausta, dalla quale ci si può cautelare alzando il premio da pagare.
Per la vecchia legge, il massimale minimo che le compagnie assicurative dovevano garantire di risarcire, era equivalente a 750mila euro, stabilito dalla legge sulla R.C. auto del 1969. Oggi, dopo 40 anni, questa somma potrebbe non bastare a coprire tutti i danni causati in un incidente. Il massimale previsto per legge in Italia è uno tra i più bassi di tutta l’Unione Europea. Infatti, nel caso di incidenti con morti o feriti molto gravi, il calcolo dei danni patrimoniali, biologici e morali predisposto dalla magistratura, può essere molto alto, talvolta ben al di sopra di questa cifra. In particolare, il danno patrimoniale è proporzionale al reddito di cui la persona infortunata è stata privata, e può essere quindi anche molto ingente. Infatti, oggi i massimali minimi sono di 1 milione di euro per i danni alle cose e di 5 milioni di euro per i danni arrecati alle persone.
Nel raggiungere e superare il massimale concorrono solo ed esclusivamente le spese dovute alle vittime dell’incidente, e non possono quindi essere conteggiate le spese per accertare la responsabilità, come ad esempio parcelle legali o spese di tribunale. Comunque, tutte le compagnie offrono la possibilità di godere di un massimale più alto, pagando in proporzione un premio assicurativo più elevato. Alcune compagnie, non tutte, prevedono anche la possibilità, a fronte del pagamento di un premio piuttosto alto, di essere garantiti nel risarcimento di qualsiasi cifra alla quale possano ammontare i danni causati, quindi senza massimale.